I mosaici del Duomo di Pesaro

2023-2024

Ampliamento delle finestrature già presenti, sostituzione dei vetri opacizzati e realizzazione di un nuovo sistema di illuminazione.

La complessa stratificazione della cattedrale cittadina, dalla sua prima costruzione risalente al IV/V secolo, alla configurazione dell’edificio attuale attorno al 1864, è ben rappresentata da due livelli di pavimentazione a mosaico presenti nel suo sottosuolo. La prima è posizionata ad una profondità di 2,10 metri, ed è relativa ad un edificio di culto databile fra la fine del IV secolo e l'inizio del successivo; la seconda, a meno 1,40, ed è relativa alla ricostruzione di quella prima struttura, avvenuta a partire dalla metà del VI secolo.

L'esplorazione, attraverso lo scavo, dell'estensione di queste preesistenze avvenne nell'ultimo decennio del secolo scorso e si concluse con la costruzione di un solaio in elementi di acciaio, che regge l'attuale pavimentazione del Duomo, realizzato a cura del Ministero per i Beni Culturali negli anni 1999/2000. Questo presentava aperture di modesta dimensione attraverso cui scorgere i mosaici sotterranei; negli oltre venti anni trascorsi, le finestrature allora realizzate sono state usurate dal calpestio con una diminuzione di trasparenza, mentre un analogo invecchiamento ha riguardato l'impianto di illuminazione.

Nell'occasione di Pesaro capitale della cultura 2024 e del Giubileo del 2025, la Fondazione Scavolini, nell'ottica di migliorare la visibilità del patrimonio sotterraneo della Cattedrale, ha condotto e interamente finanziato un'iniziativa che ha avuto come oggetto l'ampliamento delle finestrature già presenti, la sostituzione dei vetri opacizzati, la realizzazione di un nuovo sistema di illuminazione. In fase di studio dell'intervento, è stato definito il perimetro di due ampie aperture vetrate, basate sulla configurazione dell'intelaiatura metallica che sostiene il pavimento in uso: l’una situata nella parte di destra della navata centrale in prossimità dell’accesso, l’altra nella porzione di sinistra in posizione prossima al transetto.

Le nuove finestrature fanno emergere la cronologia del palinsesto sotterraneo: quella di destra permette di avere una vista più ampia delle specchiature che costituiscono la pavimentazione a mosaico del VI secolo e rende anche osservabile la trincea che ha messo alla luce quella del IV/V secolo; quella di sinistra permette di vedere il celebre pannello della nave “troiana” e della sovrapposta scacchiera del XII/XIII secolo. La percezione dell'insieme è stata agevolata attraverso il posizionamento di una nuova illuminazione a Led che ha favorito la visibilità del complesso musivo. L’intervento è totalmente reversibile, non modifica né altera lo stato dei luoghi e coniuga l'esigenza della visibilità dei mosaici, con quella della corretta conservazione del bene in situ. L'intervento è stato condotto in collaborazione con l'Arcidiocesi di Pesaro e la Parrocchia di Santa Maria Assunta; l’esecuzione è stata affidata a Renco S.p.a., società con vasta esperienza internazionale, anche in ambito monumentale.

Hanno collaborato al progetto:

Progetto esecutivo e realizzazione delle opere: Renco S.p.a.
(ing.Marco Angelo Arcangeletti, Direttore tecnico; ing. Giovanni Pratelli)



Coordinamento per la Fondazione Scavolini: arch.Franco Panzini

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